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#19 – Le collaborazioni

Nessuna passione sulla terra, né odio né amore, è uguale alla passione di alterare i progetti di qualcun altro.

H.G. Wells

Bentrovate, laboratorianti!


Rieccomi qui con l'approfondimento di oggi.



Come abbiamo visto nella lezione di mercoledì, la nostra C.A. non è stata abbastanza esaustiva nei suoi interventi e, soprattutto, pare non abbia recepito (o voluto recepire) i consigli che abbiamo scritto e che, magari, non erano abbastanza dettagliati. Lo ripeto come pretesto per parlare di ciò che capita molto spesso, durante le collaborazioni, che sono proprio l’argomento di oggi.


La frase dissacrante di Wells racchiude bene il rapporto/conflitto fra editor e autore. Un rapporto di amore e odio, di collaborazione e prevaricazione – soprattutto quando si è agli inizi – in cui ognuno cerca di tirare la coperta dal suo lato di branda. Ne avevo parlato qualche anno fa in un articolo sul blog (editorgloriamacaluso.com) e vorrei riportare qui quello che, al tempo, avevo scritto in merito alle poche e fondamentali regole per intrattenere una collaborazione professionale.


Sarò concisa:

  • L’editor non è un editore. Questo è bene che i vostri autori/autrici lo sappiano e che sia anche scritto nel contratto di collaborazione. Voi offrite una prestazione professionale, un servizio, non la pubblicazione del libro, né assicurate il suo successo, diffusione, vendita o quant’altro.

  • L’editor lavora in piena autonomia tecnica e organizzativa. Mi è capitato di editare testi a mezzanotte o alle sei del mattino. Dunque, stabilite delle tempistiche di collaborazione sensate.

  • Non potete editare tutti i libri, semplicemente perché non tutti i libri sono pronti (o lo saranno mai) per essere editati e semplicemente perché non su tutte le tipologie di storie potrete dare il medesimo e massimo contributo. Bisogna saperli riconoscere.

  • Il confronto è essenziale (non lo ripeterò mai abbastanza). Non esiste editing senza un confronto: telefonate, videochiamate, incontri, lettere, piccioni viaggiatori. Quello che vi pare.

  • Il lavoro non è beneficienza. Vi farete pagare, sempre. E i prezzi si stabiliscono sulla vostra capacità, esperienza, competenza e sul lavoro da svolgere.

Su questi punti mi arrivano spesso delle domande.

Come fisso le tempistiche? E come faccio il confronto? E come mi muovo per i prezzi e preventivi?


Proverò a darvi delle indicazioni il più pratiche possibili e ne riparleremo alla lezione bonus n2 che si aprirà con l’introduzione al fantasmagorico mondo dei freelancer.


Dunque, questo è il gioco: facciamo che io ero...


L’organizzazione

Vi è arrivata una mail (o un piccione viaggiatore) con la quale vi si chiede un preventivo. Prima di tutto, bisogna capire che tipo di lavoro è necessario (se è necessario) svolgere sul testo. E per capirlo, bisogna sapere di che testo si tratta.

Per un preventivo, dunque, dovrete avere almeno tre elementi:

1. La sinossi, per capire il genere e la struttura.

2. 10/15 cartelle (potrete diminuirle a 5 con più esperienza).

3. Il numero totale di spazi inclusi e un’indicazione, se c’è, di tempistiche da parte dell’autore.

A questo punto è sempre bene proporre una prova gratuita che ha due scopi fondamentali: da una parte aiuta l’autore a capire se voi fate al caso suo, e dell’altra aiuta voi a definire il lavoro, il costo e i tempi. Dopo la prova, stilate il preventivo (ritornerò sull’argomento nei prossimi articoli) con i dati forniti (quindi dai caratteri estraete le cartelle totali + gli oneri di legge). E qui veniamo ai prezzi.


Prezzi e tempistiche

Bene. Avete finito la prova, magari avete richiesto e letto altre cartelle e vi siete fatte un’idea del tipo di lavoro.

Mettiamo il caso sia necessario un editing medio per il quale, mediamente, due cartelle occupano 10/15 minuti di tempo – per chi è agli inizi. Nell’editing medio, per capirci, bisogna ristrutturare parte della trama oppure intervenire abbastanza pesantemente sul fraseggio (rivedremo che tipo di editing stiamo affrontando sul romanzo, ma già ve lo chiedo: qual è secondo voi il tipo di editing richiesto su La mamma?), ed è necessario un confronto fitto, anche una volta ogni dieci giorni. Dunque, non possiamo scendere sotto i 3,00 € a cartella (che è già pochissimo, quindi almeno 3,00 € a cartella, per chi sta iniziando – come voi, magari – a lavorare sui testi) per, mettiamo, 70 cartelle (circa 140.000 caratteri) in almeno 40 giorni. Almeno 40 giorni. Ripetiamolo. Non esiste editing svolto in tre dì tranne nel caso di una consegna all’editore – mi è capitato anche di dover editare in due giorni, ma questa è un’altra brutta storia.

Come definire i 40 giorni? Be’, dipende dal vostro tempo e dalla vostra esperienza. Verificate quanto ci mettete con la prova e traete da lì le tempistiche. Cronometratevi, se necessario; anzi, cronometratevi e basta, vi sarà utile.

A questo punto siamo tutti felici perché l’autore ha accettato il preventivo. Leggiamo il libro per intero.


La lettura e il confronto

Della lettura integrale ho già parlato – ma ci ritorneremo – veniamo dunque al confronto. Avete fissato il giorno (venerdì alle 18:00, non so perché ma è l’orario preferito di molti quando io vorrei solo sprofondare nel divano). Arrivate impreparate? Certo che no! Avrete già fatto almeno queste due cose:

1. Lavorato sul testo con il codice colore (o con qualsiasi altro metodo che vi permetta di avere sottomano i punti salienti del romanzo) o con simboli o con macchie di caffè – a volte, anche lacrime. L’importante è che voi lo abbiate letto in maniera critica. In questo modo potrete fare riferimenti pratici (pagina, capitolo ecc.) Dalla lettura integrale, si avrà una prima bozza del documento di controllo (farò un articolo a parte, come da richiesta).

2. Stilato una piccola scheda di valutazione con i punti più importanti di cui discutere che, di solito, riguardano: trama, stile e personaggi.

Niente panico, quindi. Durante il confronto non dovrete parlare voi più di quanto lo farà l’autore. Dovrete, invece, porre tante domande – oltre che spiegare le problematiche e giustificare i vostri dubbi – per capire fino a che punto chi ha scritto è consapevole degli errori, quanto tempo ha a disposizione per lavorare al testo, in che modo lo farà eccetera. Ricordatevi di spiegare – soprattutto se sono autori al primo lavoro – come lavorerete al libro. Dunque, con quale criterio utilizzerete i commenti, se farete aggiornamenti via mail o con documenti separati e via dicendo.


Spero di avervi dato qualche spunto utile, ma approfondiremo l'argomento nella lezionebonus2.


Se ci sono domande, come sempre, scrivetemi!


Un abbraccio, e buon weekend!

Gloria

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