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Immagine del redattoreGloria Macaluso

#37 – L'editing non è un miracolo

Buonasera, laboratorianti!

Per iniziare allegre: mancano solo 2 lezioni alla fine del LAB, e la penultima è domani. Ma mancano anche solo 22 giorni a Natale.

C’è ancora qualcosa da dire, però, in merito all’editing. E ne parliamo oggi.

 


Durante i nostri incontri spero di avervi trasmetto questa nozione per osmosi digitale, se così non fosse chiedo scusa, perché è importante: l’editing non è un miracolo. Chi dice il contrario o non sa cosa sia l’editing oppure mente e, di conseguenza, la maggior parte delle volte imbroglia. Ci sono tante cose che l’editing può fare, e altrettante che non può fare. Tra queste ultime è bene ricordare che l’editing, in nessun modo e attraverso nessuna penna, può “innalzare” un testo oltre un certo ragionevole limite. Se così fosse, non si tratterebbe più di editing, ma di riscrittura, ghostwriting, magia.

 

Per chiarirci, sappiamo tutte che un romanzo può avere o non avere potenziale. Quelli che non hanno potenziale non possono affrontare un lavoro di editing, e fin qui la questione è semplice. I romanzi che invece hanno del potenziale possono affrontare un lavoro di editing, ma partono da un livello che difficilmente potrà migliorarli, o stravolgerli, oltre uno o due punti. Mi spiego.

 

Parliamo in termini brutti ma pratici. Valutiamo Monteluce da 1 a 10. Il mio voto, quando ho letto il testo per la prima volta, era 5. Buon potenziale di stile, buon potenziale di trama, poco potenziale di personaggi e buon potenziale di atmosfera. Un lavoro di editing (editing e basta) potrà innalzare il testo a 6 o 7 (nella mia scala), ma se si volesse farlo salire ancora, allora l’autrice dovrebbe rimetterci mano e potrebbe arrivare ancora un pelo più in alto, ma senza trucchi da quattro soldi. Celeste potrà raggiungere la sua perfezione, una sorta di efficienza paretiana di scrittura carata e calcolata sulle sue capacità attuali di scrittrice e sulle potenzialità attuali del testo.

 

Questo per dire, insomma, che il lavoro su un testo rende al suo meglio possibile il testo, non fa magie. Un romanzo semplicemente brutto non può essere editato. Un romanzo immaturo può maturare con l’editing, ma può restare acerbo.

Inoltre, l’editing non può modificare il target di un’opera, il genere, la morale, lo stile, il livello generale.

 

Perché vi dico queste cose? Perché spesso autori, CE e clienti pretendono il contrario, ed è bene che voi siate in grado di mettere da subito le cose in chiaro: se il romanzo è a livello 5, io non posso portarlo a livello 8. Punto. Dovete dirlo, ricordarlo, farlo presente nel contratto, se volete, nella call di conoscenza, nel preventivo, in calce alle mail: ovunque. È importante per tutelare voi e tutelare la categoria che, come purtroppo abbiamo già visto, soffre di altri grandi problemi non indifferenti.

 

Quindi, quando prendete in carico un romanzo, è bene che siate in grado di valutare il suo “livello” fin dal principio. La prova gratuita in questo vi sarà molto utile, ma ricordatevi di spulciare il più possibile il testo prima di far firmare il preventivo (per evitare di ritrovarvi in un lavoro più complesso della richiesta economica avanzata), e, quando possibile, di farvi inviare quanti più documenti autoriali il cliente abbia a disposizione (sinossi, scalette ecc.). Valutato questo livello, sarete in grado di chiarire le possibilità del lavoro di editing ai clienti stessi.

 

Ed è tutto anche per oggi.

Manca così poco… già mi mancate! <3

A domani,

G.

 

p.s. arrivo con i vostri lunghi esercizi tra oggi e domani prima della lezione.

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