Bentrovate, laboratorianti!
Innanzitutto vi ricordo che mancano solo 4 incontri al lab (sigh!) e quindi di iniziare a inviarmi via mail le vostre disponibilità (almeno due giorni e orari) nella settimana del 16 dicembre per la call individuale di fine laboratorio.
Oggi, dopo aver parlato di collaborazione dei precedenti volumi, approfondiremo le proposte di collaborazioni che potete intraprendere verso le Case Editrici e le agenzie letterarie.
Come abbiamo detto durante la lezione bonus, per lavorare con le CE la cosa più veloce e “semplice” che potete fare è proporvi. Lo stesso vale per le agenzie (o service). Vediamo quali sono i modi “pratici”.
Una mail. Sembra la risposta più ovvia del mondo, eppure molto spesso la meno calcolata. Inviare una mail alla Casa Editrice con una proposta di collaborazione, o all’agenzia, è un metodo abbastanza semplice, non credete? Bisogna solo stare attente ai dettagli.
Innanzitutto, se avete già un contatto interno (magari il redattore o l’editore che avete conosciuto a una fiera, a una presentazione ecc. cfr. #27), allora è il caso di rivolgervi direttamente a lui/lei o comunque nominarlo all’interno della mail. Inoltre, la collaborazione può essere di varia natura. Ma andiamo con ordine.
Potete proporvi alla Casa Editrice come correttrice di bozze, redattrice, lettrice editoriale o editor. In tutti i casi, è bene offrire una prova gratuita all’editore (nelle modalità che vi indicherà lui, ma potete “indirizzare” queste modalità, magari proponendo voi stesse una prova di editing su un testo o un racconto o una prova di cdb o una valutazione); se possibile, inviate il vostro curriculum (evitate quelli standard, siate creative) o in generale le opere con cui avete lavorato o i feedback che avete ottenuto. Potreste anche inviare una prova di editing spontanea (quindi su un testo di un altro autore/autrice, ovviamente dietro suo consenso) oppure rimandare alle vostre pagine/vetrine web o social. Insomma: in un modo o nell’altro dovete provare le vostre competenze. Questo è un punto fondamentale. NB: non svolgete mai dei lavori sulle opere già pubblicate presso gli editori, potrebbe sembrare irrispettoso nel corso di una proposta di collaborazione!
È chiaro che più siete vicine al genere o alla linea editoriale dell’editore, meglio sarà. Se io ho intenzione di lavorare con i fantasy (o se sono più competente in questo genere), certo non andrò a propormi come editor all’Orma o a Dino Audino. Dunque nel contatto siate specifiche ma non eccessivamente selettive: non scrivete, per esempio “preferisco lavorare sui fantasy”, piuttosto qualcosa del tipo: “la mia competenza è forte nel fantastico e nel dark” o simile. Ovviamente ci sono poi editori generalisti che trattano pressappoco tutti i generi, a quel punto cercate di indirizzare la collana di riferimento. Per esempio, se volete lavorare con la narrativa bianca contemporanea di Laurana, dovete specificare che sareste interessate a svolgere una prova per la collana Fremen. Oppure, se volete lavorare con Nord, dovreste anche specificare a quale genere siete più interessate, o in quale siete più competenti, senza, come detto prima, fare una selezione preventiva “assolutamente no gialli!” o cose simili.
È chiaro che questo presuppone una grande conoscenza delle Case Editrici, come abbiamo detto durante la prima lezione bonus: siti, interviste, incontri e qualsiasi fonte disponibile.
Ancora più valido è questo suggerimento in riferimento alle agenzie letterarie che, per loro natura, sono onnivore: collaborano e rappresentano, spesso, tutte le tipologie di autori e generi. Dunque, non solo la loro conoscenza è fondamentale, ma anche la proposta di collaborazione deve essere più indirizzata possibile. Oltre alle cose già dette per le CE e valide, nella proposta, anche per le agenzie, ricordatevi che il loro ruolo è anche quello di fare scouting: quando avrete un buon bacino di clienti potrete proporvi alle agenzie anche come scout o, meglio, segnalatrici di opere (lo scouting è un lavoro durissimo, se siete interessate a saperne di più fatemelo sapere!)
Ora, oltre alle mail, sapete che altri buoni metodi riguardano il networking, come ci siamo già dette: l’esempio che ci ha portato Raffaella su TG è emblematico! Anche per quanto riguarda le collaborazioni, le fiere e le presentazioni e gli eventi sono un buon modo per ottenere un contatto (quel contatto diretto/interno citato prima), anche se non si ottiene da subito una collaborazione.
Veniamo dunque a una lista tips random, a conclusione:
· Se non hai ancora un curriculum o delle opere da dimostrare (innanzitutto, cerca di procurartele!) crea un portfolio dei servizi e delle competenze, anche un pdf o un sito vetrina.
· Nella mail sii professionale ma non noiosa: dall’altra parte ci sono persone che vogliono provare interesse, come tutti.
· Negli incontri dal vivo, non lasciare fogli volanti e bigliettini, piuttosto scambia il numero di cellulare o la mail o il profilo IG, è più semplice ritrovare il contatto.
· Una volta ottenuto questo contatto, non lasciare passare troppo tempo: anche una mail o un messaggio di “piacere di averti conosciuto!” possono creare un rapporto.
· Durante gli incontri dal vivo, non buttarti subito nella proposta di collaborazione: crea un dialogo su altri argomenti, genuinamente interessato.
· Non essere vaga e cerca il più possibile di offrire un servizio specifico: editing, valutazioni, letture: sono cose differenti, non buttare tutto in un unico calderone e cerca di differenziare le proposte da editore a editore anche in merito ai servizi.
· Non sottovalutare le riviste letterarie, ma stai attenta a quali scegliere: meglio testate registrate!
· Frequenta gli ambienti culturali quanto più possibile (ma l’abbiamo già detto), dalle piccole presentazioni alle grandi fiere.
Ed ecco tutto, anche per oggi,
Noi ci vediamo domani a lezione!
A presto,
G.
p.s. che ve lo dove dire? I libri! Leggete i libri!
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