Bentrovate, laboratorianti!
Spero che il vostro lunedì vi abbia trattato bene. Oggi, per preparare un po’ il terreno alla seconda lezione bonus, parliamo di networking del freelance.
Durante la lezione di sabato approfondiremo metodicamente le tappe o le maniere più adatte per trovare i primi clienti, ma oggi ci concentriamo su un’unica unità, ovvero l’importanza delle persone e delle conoscenze nel nostro mestiere, soprattutto da freelance.
Spesso, il lavoro freelance è paragonato e relegato alla solitudine: lavoriamo da sole, chiuse in casa, in uno studio o in qualche luogo aesthetic per chi è fortunata, stando in silenzio per la maggior parte del tempo e avendo contatti esterni solo attraverso lo schermo. Parrebbe una visione desolante. E in effetti, se non si è abbastanza movimentate (e invogliate) al networking, questa potrebbe essere la nostra vita.
Intanto, cerchiamo di capire cosa si intende per networking: un processo di costruzione, definizione e mantenimento di relazioni professionali volto a condividere, scambiare e creare informazioni e valore che possano aiutarci nel lavoro allo scopo di trovare clienti o collaborazioni proficue. È chiaro quindi come il lavoro di conoscenza e di mantenimento di queste relazioni sia fondamentale: la donna non è un’isola, giusto? Ma perché è così importante nel nostro lavoro?
I libri, il mercato e l’approccio cambiano
I generi dei romanzi e le loro classificazioni arbitrarie, le tematiche, l’approccio e i processi di lavoro della produzione dei romanzi e delle redazioni mutano costantemente nel tempo e le informazioni riguardo ai loro cambiamenti – in un ambiente chiuso come è quello editoriale – restano “segrete”, non esposte e non dette, per moltissimo tempo – prima, forse, di apparire in qualche saggio di Munari o Ferrari. Appare quindi chiarissimo perché sia importante conoscere persone appartenenti ad ambienti e contesti differenti, il più possibile lontani, ed essere generalmente (e genuinamente) curiose. Questo non significa essere assillanti, ma sicuramente significa essere capaci di intessere relazioni che portino vantaggi da entrambi i lati: non possiamo prendere e pretendere senza offrire e ricambiare, che sia chiaro. Per farlo abbiamo tantissime opzioni e possibilità, sia online sia offline.
Il metodo evolve
Se rimaniamo fossilizzate nel nostro approccio e metodo, difficilmente potremo ambire a cambiamenti a livello di lavoro (economici e no), e più facilmente saremo preda di un circolo vizioso di applicazione del lavoro dell’editing e nessuno stimolo. Non sapete quanto sia gratificante e arricchente, per me, assistere alle presentazioni dei romanzi, conoscere lettori e lettrici, autori e autrici, redattori e redattrici e colleghi e colleghe. Incontri online, dal vivo, chiamate, chat, scambi di opinioni: tutto concorre a riempire il calderone di informazioni ed esperienze fatte dalle e con le persone. Questi approcci, a volte illuminanti a volte no, migliorano il mio metodo, mi fanno vedere le cose da un punto di vista diverso, a volte contraddittorio, ma sempre interessante per le riflessioni che riesco a cavarne fuori. Da anni ormai ho un taccuino di “cose che imparo” sul quale scrivo e appunto informazioni (nomi, eventi, fiere, presentazioni ecc.) che mi arrivano da tutte le parti (inclusi i miei clienti). Qui sotto la sua prima pagina:
e qualche scorcio dell’interno:
Questa è una sezione che amo: “Chi sono queste persone?” – se sento dei nomi, durante una call, a una fiera e via dicendo, e non conosco la persona di cui si parla, me l’appunto e chiedo o cerco informazioni. Ovviamente il mio metodo analogico di ricerca e di tenuta traccia potrebbe sembrarvi scomodo, quindi fate ciò che volete: un foglio Word, una lista Excel, le note del telefono: è indifferente. L’importante è cercare di mantenere viva il più possibile la curiosità genuina e l’interesse. Non smettiamo mai di imparare: è una frase fatta, ma funziona.
Dunque, per riepilogare, ecco una lista a punti veloce-veloce:
· Partecipa il più possibile a eventi (online e offline) che ti permettono di conoscere nuove persone e avere un nuovo sguardo su piccoli e grandi temi.
· Non essere tirchia sulle informazioni da condividere né timorosa di chiedere. Se una persona che hai conosciuto, mettiamo su IG, fa qualcosa di interessante e tu vuoi saperne di più, instaura un dialogo!
· Non perderti i nomi per strada, potrebbero tornarti utili quando meno te lo aspetti. Ricordi quell’autore che trattò del basso medioevo francese e che potrebbe essere utile alla tua autrice che sta scrivendo un secondary word a ispirazione medievale? Ecco, scrivigli.
· Chi già lavora nel settore è una fonte inesauribile di informazioni; dopo aver effettuato una giusta discrimine (tra la fuffa e le informazioni interessanti, insomma) cerca le sue interviste, i suoi interventi, tutto ciò che ha da dire e “ruba” il più possibile.
Di networking di clienti ne riparleremo sabato e colgo l’occasione per ricordarvi di scrivermi le vostre domande sul lavoro freelance. A questo proposito, per darvi delle indicazioni, parleremo di:
– freelance e regimi fiscali,
– trovare e tenere i clienti,
– contratti e preventivi,
– organizzazione del lavoro e supporti utili,
– quando è bene iniziare e cosa fare,
– diverse tipologie di collaborazione.
Ed ecco tutto, per oggi!
Vi ricordo la scadenza dell’esercizio alle 18:30 di stasera.
A presto,
G.
p.s. il networking è sfiancante, ve lo assicuro, ma porta più benefici che un sito pagato un occhio della testa.
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