top of page

#31 - Ancora collaborazioni

Buonasera, laboratorianti!


Come state? Avete letto l'articolo di ieri? Spero vi sia stato utile. Oggi, faccio invece il punto su una domanda che mi è arrivata su IG.


Mi sono state chieste le: differenze tra l’invio all’editore da parte di un editor e quello da parte di un autore (se ce ne sono).


Dunque. A questa domanda vanno fatte almeno due premesse.


La prima: l’editor solitamente non propone i testi dei suoi autori alle Case Editrici, e questo per un motivo molto semplice: l’editor non fa rappresentanza, l’editor non è un agente letterario.


La seconda premessa, invece, riguarda un possibile fraintendimento della domanda: se si riferiva a editor interni alle redazioni che propongo i testi all’editore, allora la richiesta è lecita, ma qui non esiste più una “formula” di proposta poiché c’è un contatto diretto fra editor e editore, o editor e capo redazione, o editor e direttore di collana. E così via.


Ritornando al punto della rappresentanza, la domanda è comunque molto interessante perché apre parecchie possibilità di situazioni nelle quali potrete dovervi destreggiare. La prima è che un vostro autore ve lo chieda direttamente (capita, e spesso): la invii tu la mail all’editore?


Il consiglio per questa risposta è sempre no. Ma voglio darvi almeno due motivazioni:

1. Non avete le competenze di un agente letterario, dunque vi ritrovereste, nel caso fortunato di una risposta, a barcamenarvi fra contratti, a fare intermediazioni e a rappresentare un testo con conseguente spinta da parte di chi lo ha scritto e da chi lo vuole pubblicare.

2. Il nostro è un obbligo di mezzi e non di risultati, dunque noi non assicuriamo mai la pubblicazione o il successo dei romanzi che editiamo. Noi assicuriamo il nostro lavoro professionale, a perfetta regola d’arte.


Se prendeste in mano la questione proporre il romanzo vi assumereste una responsabilità, anche implicita, non vostra: farlo pubblicare. E lì potrebbero sorgere miriadi di problemi. L’autore potrebbe dirvi: ah, se non lo vogliono è perché non hai fatto un bel lavoro eccetera, eccetera. Capita, ragazze, ve lo assicuro.


Questa è una cosa che dovrete mettere in chiaro fin da subito e ripetere quando presenterete la lista di Case Editrici che potrebbero fare al caso del romanzo: ecco la lista, caro autore/cara autrice, che ho compilato e pensato per il tuo testo, ma io non ho contatti con questi editori e non ti assicuro alcuna risposta. La lista è esclusivamente basata sulle mie esperienze, competenze e studi, nonché, ovviamente, sulla lettura del romanzo.


Detto questo, è chiaro che se alla professione di editor vorrete aggiungere quella di agente letterario, allora questo discorso cade per metà nel tritarifiuti (ma solo per metà! Neanche l’agente assicura la pubblicazione o il successo dell’opera, lo abbiamo visto).


Di collaborazioni da freelance ne parleremo meglio durante la prossima lezione bonus.


Pronte per domani?

Buona serata!

G.


bottom of page