#16 - Libri consigliati
- Gloria Macaluso

- 20 ott
- Tempo di lettura: 5 min
Buonasera, laboratorianti!
Come state? Spero che questo lunedì sia stata clemente con voi.
Per alleggerirlo, nel caso, quest’inizio settimana vi lascio con alcuni consigli di lettura su manuali e saggi base di scrittura narrativa, e qualche appunto.

Dunque, la premessa: sappiamo che la tecnica e lo studio sono fondamentali, non opinabili. Ma sappiamo, anche, che lo studio e la tecnica passano non solo dai manuali a questi dedicati, ma principalmente dalla lettura di narrativa. Quindi, a prescindere da quanti bellissimi libri voi possiate leggere sulla scrittura, è la scrittura che dovete cercare. A questo proposito, se vorrete approfondire cosa significa “lettura critica” e come si analizza un romanzo, ci sono due MasterClass dell’ex Progetto Codici (oggi GDL) in cui ho parlato di Cime Tempestose e de La mia famiglia e altri animali.
Detto questo, parto con la lista dei titoli a mio parere fondanti nella prima fase di studio per il lavoro di editing.
Scrivere un romanzo di Donna Levin – analizza in maniera chiara e concisa i passaggi fondamentali della stesura di una storia. Un manuale abbastanza tecnico con qualche guizzo e spunto di riflessione, attraversa l’analisi del personaggio e della caratterizzazione, della trama e dei conflitti (nonché gli espedienti come i capovolgimenti), i punti di vista e il narratore, lo stile e l’uso delle parole. Il testo è un livello base.
Master di scrittura creativa di Jessica Page Morrell – di cui ho già parlato, analizza in maniera più corposa la stesura del testo e, più in generale, l’uso delle parole, l’immaginazione e la fantasia, le emozioni e gli elementi d’espediente, come epiloghi, cliffhanger, epifanie, rivelazioni e temi. Il testo è un livello base.
Il viaggio dell’eroe di Christopher Vogler – è un testo importante che ha posto le basi di tantissime storie, ma vi avverto di non cadere nel tranello di credere che sia l’unica struttura possibile per la stesura di una narrazione. Al contrario, ne esistono tantissime! Il testo si struttura nell’analisi del viaggio del protagonista e dei momenti salienti della sua scoperta che attraversano e muovono la trama. Il testo è un livello base. Se volete leggere anche perché credo che sia ormai sopravvalutato, ne ho scritto su InkGrove.
Scrivere bene di William Zinsser – è un caposaldo della scrittura narrativa, ancora attuale dopo più di quarant’anni. Si divide nell’analisi dell’uso delle parole (declinate in inglese ma assolutamente valide in qualsiasi lingua), nei metodi dell’introduzione di una scena e degli “atteggiamenti”, come il suono di voce o le emozioni da trasmettere. Il testo è un livello intermedio.
Tutti quelli citati fino a ora sono editi da Dino Audino Editore, per cui vi consiglio di fare un giro nel loro catalogo.
Story di Robert McKee – altro pilastro della costruzione di storie (per lo più cinematografiche, ma vale ugualmente nella stesura di alcuni romanzi) si concentra principalmente sul montaggio della narrazione, dalle definizioni di scene, capitoli e atti alla loro disposizione nel testo; gli elementi della storia, il suo disegno e composizione, il personaggio e i temi. Il testo è di livello intermedio.
La caffettiera di carta di Antonella Cilento – di cui ho già parlato ampiamente, è un testo di scoperta e viaggio nel mondo narrativo, ricco di esempi e citazioni, che si prefigge (e raggiunge) lo scopo di farci riflettere sulle storie e sulle loro composizioni in una stupenda analisi critica. Il testo è di livello intermedio.
Lezioni americane di Italo Calvino – di cui avrete sicuramente sentito parlare, se non lo avete già letto, riporta le lezioni tenute dal maestro durante alcuni seminari di scrittura, concentrandosi principalmente sull’uso delle parole, delle immagini e delle sensazioni che le parole sanno comunicare all’interno di una storia. Il testo è di livello intermedio.
Il grande libro della scrittura di Marco Franzoso – è un manuale teorico/filosofico che attraversa quasi tutti gli argomenti legati alla costruzione di una storia (con una postilla finale sull’editing), in maniera abbastanza frontale ma precisa. Anche se a tratti può apparire prolisso, dà le giuste informazioni nel giusto contesto, accompagnandovi nella comprensione di come si struttura una trama. Il testo è di livello base.
Ovviamente ci sono tanti altri manuali e saggi validissimi, ma per questo articolo mi sono concentrata sui testi base e fondamentali. Se siete curiose, vi consiglio, oltre ai cataloghi di Dino Audino, quelli di minimumfax, di Editrice Bibliografica e del Saggiatore.
Se avete consigli, scambiateli nel gruppo Telegram! Di libri più “avanzati” ne riparleremo.
Riporto qui anche la risposta a una domande sul documento di controllo:
Domanda. Dopo l'intervento di Elisabetta mi sono appuntata delle cose, ma recuperando anche le sue risposte al primo giro di editing, ho notato che alcuni punti che avevo segnato sono stati sviscerati o risolti/sistemati. Mi chiedevo: quando un punto viene completato, lo contrassegni in qualche modo? tipo con un colore, con un segno, una specifica ecc. E, più in generale, c'è una procedura per redigere il doc di controllo? (Ho letto l'articolo a riguardo, ma mi chiedevo se esistesse una sorta di "gerarchia" o schema a cui fare riferimento di volta in volta o se è un documento in forma libera che prende forma man mano che lo si compila).
Risposta: quando un punto/elemento/scena viene sistemato, certo, lo segno come "risolto", scrivo proprio "risolto"; ecco, nulla di particolare, di fianco al punto; o se è un documento a mano ci tiro su una riga. Per la gerarchia, considera quella che ho riportato nell'articolo, dapprima i dati "anagrafici" e strutturali del romanzo, poi i vari confronti; in linea di massima, dal macro al micro e sempre nell'ottica di lavorare prima sul "grosso" e poi sulla rilettura/rifiniture finali.
Ne approfitto dunque per lasciarvi un esempio base di doc di controllo sul romanzo che è stato oggetto del LAB due edizioni fa. Quello che vi chiederò (e che vi suggerisco) non è di “ricopiare” la struttura che vi ho proposto nell’articolo precedente o in questo pdf che è, appunto, un metodo su tanti, ma sicuramente vi chiedo di individuare i punti che cito, e riportarli in maniera pratica per poterli, appunto ri-controllare. Come vedete, nel pdf ci sono degli appunti “a mano” che sono successivi alla prima stesura del documento che è avvenuta dopo la prima lettura e il primo confronto con Celeste. Il documento di controllo non è statico! Quello che vedete non è un doc “definitivo”, cioè l’ultima modifica, ma un documento in divenire.
Ultima cosa, e poi vi lascio in pace: iniziate a lavorare su questo celeberrimo documento di controllo: sarà oggetto dell’esercizio di questa.
A domani,
G.
p.s. ho già detto che il miglior modo di imparare “la scrittura” è leggere? Ripeterlo non fa male!



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